“Marulandi – Quelli tra Caccia e Realtà”
LE ORIGINI
La nostra storia, la storia dei Marulandi, è una storia semplice; è la storia di come ci si divertiva con poco quando eravamo ragazzi. È la storia di una di quelle comitive che negli anni ’80 e ’90 si assiepavano sui “muretti” delle piazze di tutte le città.
Una comitiva, la nostra, che ogni anno, a dicembre, aveva un appuntamento fisso: la Caccia al Tesoro organizzata dall’ingegnere Tonino Di Maio e dalla sua associazione Giochi sotto l’albero.
Nel 1994 la svolta, complice il seguitissimo programma televisivo Mai dire Gol, condotto dalla Gialappa’s Band.
In una di quelle esilaranti puntate il trio decise di prender di mira un calciatore colombiano pressoché sconosciuto, Victor Marulanda. Divenne una sorta di idolo e coniarono addirittura la frase “La Grattugiata dei Marulandi”, in sostituzione del rito apotropaico sino ad allora conosciuto come Rattatio pallorum.
L’occasione era troppo ghiotta per non essere presa al balzo, in fondo noi un po’ Marulandi (nel senso figurato del termine) ci sentivamo e quindi. quell’anno. ci presentammo ai blocchi di partenza della Caccia di Natale proprio con quel nome: Marulandi.
Nonostante fossimo tra i più giovani, sfiorammo l’impresa ed arrivammo in ritardo sul tesoro per una manciata di minuti.
Poco importava, stava nascendo un mito: da quell’anno non si cambiò più il nome e restammo per sempre Marulandi. Avevamo anche un nostro organo di informazione ufficiale: “Il Carassio”, una sorta di Novella 2000 della comitiva che raccontava tutti i retroscena di coppie ed aspiranti tali.
Negli anni i Marulandi divennero un’autentica corazzata che partecipava a tutte le cacce al tesoro, vincendo spesso, fino ad arrivare ad alzare lo scrigno di una delle cacce natalizie.
Intanto insieme a noi cresceva anche la voglia di metterci in discussione, di provare ad organizzare qualcosa.
Il primo tentativo fu la Caccia a Tesoro Cruciverbata, un gioco a squadre, che durava circa dodici ore e consisteva nella compilazione di un enorme cruciverba, nel quale le definizioni si miscelano sapientemente ad indizi, ricerche di oggetti e prove fisiche.
Poi, arrivarono le storie ad indizi, ovvero racconti, nei quali il lettore diventava giocatore e non si limitava semplicemente a sfogliare le pagine del libro, ma -trasformandosi in detective- finiva con lo scrivere il finale.
Una parte del gruppo, inoltre, prese in mano le redini della gloriosa Caccia di Natale, che dal 1998 non si svolgeva più e nel progetto vennero coinvolti anche i Comuni di Meta e di Piano di Sorrento, oltre a quello di Sorrento.
In particolare, nel 2004 venne proposta l’edizione “Il cammino dei Templari” e, alle classiche giornate di caccia del 26 e 27 dicembre, venne aggiunto un prologo pensato per la serata del 23. Per l’edizione 2004 il prologo fu rappresentato da un torneo medievale di tiro con l’arco, tiro con la balestra e spada, nonché da una cerimonia conclusiva di investitura di cavalieri templari. La Caccia vera e propria venne realizzata con indizi in latino, arabo, ebraico, greco e occitano, con la collaborazione di diversi enti e centri studi nazionali ed internazionali.
Fu un successo, successo bissato l’anno seguente con l’edizione Il tesoro del Dragon”, nella quale ai Comuni di Meta, Piano di Sorrento e Sorrento si aggiunse l’allora Provincia di Napoli. La Caccia venne preceduta dalla pubblicazione sul settimanale “Agorà” di un’inedita storia a fumetti ambientata negli anni ’60. La manifestazione di apertura, invece, prevedeva diverse iniziative: un’affascinante sfilata di auto, moto e figuranti in costumi anni ’60 lungo le vie del Corso Italia di Sorrento, lo svolgimento di giochi e balli in Piazza Lauro e il concerto di uno dei simboli degli anni ’60: il cantante Edoardo Vianello. Il tema della Caccia era per l’appunto: “Gli anni ’60 – Il Tesoro del Dragòn”. Gli indizi furono realizzati con tecnologie, luoghi e conoscenze degli anni ’60.
Intanto, partivano nuovi progetti, come il Giallo Virtuale, un’evoluzione delle Storie a Indizi, che utilizzava la tecnologia di internet. Un inatteso successo che fu rimarcato anche da alcuni articoli apparsi sulla stampa locale e persino nazionale.
Il 2004, però, arriva una nuova svolta: i Marulandi diventano un’associazione.
Un’associazione atipica, perché era sostanzialmente un’associazione ludica, come non ce n’erano allora. In collaborazione con diverse agenzie di viaggi iniziò l’organizzazione di mini-cacce turistiche sul territorio della Penisola Sorrentina e dell’Isola di Capri.
Sempre nel 2004 venne lanciato il D Quiz Sciò, ossia serate a quiz di show-cabaret e, a seguire, le Cene con Delitto, cene a tema ed in costume organizzate presso le strutture ricettive della Penisola sorrentina e ancora Il Grande Genio, una serie di serate di show cabaret presso diversi locali del territorio.
Il 2007 arrivò la prima edizione della Grande Avventura. Un’idea da subito sposata dal Comune di Meta, che ha da sempre creduto in questa manifestazione, e poi anche da quelli di Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento e dalla Comunità Montana dei Monti Lattari.
Fu un vero e proprio successo con grande risalto anche a livello mediatico sul territorio nazionale, grazie all’assoluta originalità dell’evento. A contorno della manifestazione fu organizzata una serata di presentazione, presso la Marina di Meta, durante la quale, ad intrattenere il pubblico presente, intervennero il gruppo di canto popolare “La Paranzo ro lione” e l’associazione storico-culturale “Historia” di Bari che mise in scena una rievocazione della battaglia fra saraceni e metesi. Negli anni successivi il successo è stato sempre crescente e ha visto il coinvolgimento anche di Comuni dei Monti Lattari (Pimonte) e della Costiera Amalfitana. L’evento era talmente singolare, che fu ripreso da riviste specializzate (PC Magazine ed altri) e dal quotidiano La Gazzetta dello Sport.
Giusto per capire la portata del format, la Grande Avventura si può considerare come delle escape room unite in un’unica storia. Ebbene, la prima escape room ufficialmente riconosciuta e da cui si è diffuso il genere è stata creata dal giapponese Takao Katoe, nel 2008… un anno dopo la prima Grande Avventura!
Così oggi, dopo una pausa di quattro anni a seguito della pandemia, per l’edizione della grande Avventura 2024, che celebra i vent’anni dalla nascita della nostra associazione, abbiamo deciso di rilanciare e quindi abbiamo proposto un’edizione esagerata, con l’obiettivo dichiarato di metter su un evento di portata sempre maggiore, che possa uscire dai confini della Penisola. Stiamo lavorando persino ad una puntata 0 per un format televisivo.
Noi ci crediamo, forse perché, nonostante i capelli inizino ad ingrigirsi, dentro di noi è rimasto lo spirito giovanile di quel “muretto” della nostra Piazza Lauro.
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